giovedì, dicembre 6

'UN SI PO' CAMPARI CCHIU'

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LOTTA PER LA CASA

MANIFESTAZIONE A PALERMO
in corteo da
VIA ALLORO 77 (PALAZZO LA ROSA)
VENERDI' 7 DICEMBRE 2007, ALLE 16
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'UN SI PO' CAMPARI CCHIU'
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Con queste parole ripetute incessantemente, nel lontano/vicino 1974 migliaia di persone sfilavano un giorno a Palermo, durante un'ennesima stagione di lotta per l'emergenza casa.
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Oggi come allora, centinaia di famiglie sono costrette a vivere in condizioni inaccettabili:
in case precarie e instabili, stretti a casa di amici e parenti, nelle locande, nelle roulottes, nei containers, in macchina.
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La qualità della vita di queste persone e' intollerabilmente bassa.
E spesso al danno e al rischio (sapete dei crolli) si aggiunge la beffa:
la disgregazione di alcune famiglie, perche' i bambini gli vengono tolti, e affidati a strutture pubbliche, peraltro con una spesa superiore a quella che basterebbe per procurare un alloggio.
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Da sei anni si e' aperta una nuova stagione di lotta, ad opera del Comitato "12 luglio", composto da alcune decine di famiglie, accompagnate da varie persone che non vivono direttamente il problema, e da alcune associazioni della società civile, e da chiunque voglia parteciparvi.
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Tre caratteristiche di questa azione continuata:
- lo stile della lotta, duro e pervicace, ma sempre civile e composto; chi ha assistito al lungo presidio in Cattedrale, o a quello nel palazzo delle Aquile, o nel palazzo La Rosa, sa di che cosa si parla qui
- la scuola politica di crescita civile che ci si scambia vicendevolmente, partecipando alle attivita' del comitato
- l'aspetto scientifico/propositivo, cioe' la ricerca continua di soluzioni fattibili al problema casa, che vengono poi proposte/offerte all'amministrazione comunale, la quale spesso invece alza gli occhi al cielo, "non sapendo" che pesci prendere.
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Praticando questo stile, il Comitato di lotta per la casa riesce a individuare in modo rigoroso una serie di possibilita' realistiche, attivabili in modo efficiente e veloce (in attesa della costruzione di altri alloggi popolari), come:
- l'inventario degli immobili di proprieta' del Comune di Palermo, adatti all'abitazione, e destinabili a questo uso
- la formula dell'"auto-recupero", un'idea mutuata dall'auto-costruzione, che ottimizza i passaggi burocratici e migliora sensibilmente l'aspetto economico e temporale della questione
- il possibile utilizzo prolungato degli immobili confiscati alla mafia, per risolvere provvisoriamente le situazioni di maggiore emergenza.
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Sulla carta, tutte queste proposte vengono recepite dall'amministrazione.
Un'amministrazione in tutt'altre faccende affaccendata, che tratta con inammissibile supponenza la povera gente e i suoi bisogni primari.
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Invece di farsene carico, come dovrebbe, cioe' come IL PIU' IMPORTANTE E URGENTE PROBLEMA SOCIALE।
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Invece dicono "si' si'", e poi di fatto le situazioni condotte a buon fine, gli alloggi assegnati, sono un rubinetto che gocciola laddove ci vorrebbe un "fruciuni" d'acqua:
troppe lungaggini, troppi passi del gambero, troppi sospetti scaricabarile, troppi sprechi di risorse pubbliche, troppe assenze.
Troppe prese in giro.
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Un esempio fra i piu' soft: il Comune di Palermo dice "si' si'" ai senza casa, e proprio in questi giorni offre all'Universita' uno stabile in corso Scina', per destinarlo a pensionato universitario.
Invece che cosa "offre" attualmente ai suoi CITTADINI che non hanno un alloggio? Di stare dentro i CONTAINER.
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CI PROVINO LORO, A STARE UNA NOTTE E UN GIORNO, IN UN CONTAINER, CON BAMBINI E NONNI.
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Sono PROPOSTE INDECENTI, accompagnate spesso da attacchi volgari alla moralita' di questa gente, trattati spesso come fossero criminali o peggio.
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Non ci sono ragioni plausibili per non recepire e attuare con la DOVUTA urgenza le proposte razionali e realistiche del comitato.
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Tutto questo temporeggiare, rimandare, negare, svilire, non e' tollerabile.
QUI SI PARLA DI EMERGENZA SOCIALE.
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Una "citta' per la pace", una civitas, se vuole definirsi tale,
DEVE farsi carico, tutta intera, di questi gravissimi problemi.
La pace si costruisce prima di tutto provvedendo ai bisogni fondamentali.
Non possiamo definirci civili, come collettivita',
se non collaboriamo per trovare una sistemazione DIGNITOSA per TUTTI i suoi abitanti.
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ADDIOPIZZO scriveva in città, ai suoi albori:
"un popolo che paga il pizzo e' un popolo senza dignita'".
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La mafia si combatte, oltre che scoperchiando i malaffari, producendo dignita' individuale e collettiva. Dunque io credo che si possa dire anche:
"una citta' che non permette a tutti i bambini di dormire in un letto caldo e con i propri cari, e' una citta' senza dignita'".
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Anche la lotta per la casa e' genuina lotta antimafia.
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La scommessa per la dignita' riguarda la cittadinanza di Palermo. Tutti noi.
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Percio' vi chiediamo di venire a vedere, di avvicinarvi.
Di portare la vostra solidarieta', di condividere lo stile pacifico ma fermo.
Di dare un contributo di incoraggiamento, di idee, di fantasia creativa.
Di unire la vostra voce a quella dei diseredati di questa citta'.
Di collaborare a far si' che Palermo sia una CIVITAS, una vera societa' civile.
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Un mio amico diceva e scriveva anni fa, durante un'altra ennesima stagione di lotta:
LA CASA E' COME IL PANE.
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Vi aspettiamo.

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