mercoledì, gennaio 1

Presentazione

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Blog archivio degli interventi, delle discussioni e degli approfondimenti sul problema della casa a Palermo. A partire dalle mail spedite da Sergio a una lista degli interessati, gestita secondo privacy e netiquette. Chi vuole far parte dell'indirizzario può farne richiesta qui con un commento.

domenica, maggio 8

...E LE INTIMIDAZIONI CONTINUANO

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La casa è un diritto
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 MI E' APPENA STATO NOTIFICATO UN ALTRO DECRETO DI CONDANNA PENALE, A DISTANZA DI 5 ANNI APPRENDO DI ESSERE STATO DENUNCIATO E PROCESSATO D'UFFICIO PER LA PROTESTA DELLE FAMIGLIE ORGANIZZATE DAL COMITATO DI LOTTA PER LA CASA 12 LUGLIO, PROTESTA ASSOLUTAMENTE PACIFICA CHE SI E' SVOLTA IN CATTEDRALE A PALERMO.
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Tony Pellicane
CON IL DECRETO E' STATA CONVERTITA LA PENA DETENTIVA AL PAGAMENTO DI UN'AMMENDA DI EURO 680,00, CON LA SOSPENSIONE PER 2 ANNI.
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I FATTI IN QUESTIONE SI SONO SVOLTI AD OTTOBRE 2006 E SOLO ORA A DISTANZA DI QUASI 5 ANNI NE VENGO A CONOSCENZA, COME HO GIA DETTO IL PROCEDIMENTO E LA CONDANNA SONO AVVENUTI D'UFFICIO.
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VORREI RICORDARE CHE PER UN ALTRA OCCUPAZIONE DELLA CATTEDRALE, AVVENUTA NEL 2002, SIAMO STATI DENUNCIATI, PROCESSATI MA ASSOLTI.
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LA SENTENZA DI ASSOLUZIONE CHE FU PUBBLICATA PROPRIO MENTRE NEL 2006 TORNAVAMO IN CATTEDRALE AFFERMA CHE L'OCCUPAZIONE PACIFICA DELLA CATTEDRALE, DI FAMIGLIE INDIGENTI, NON E' REATO.
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A QUESTO AGGIUNGO LA NOTIFICA DI IERI DI UN DECRETO INGIUNTIVO CHE UN AVVOCATO MI FA PERVENIRE MOTIVANDO IL TUTTO CON UN LAVORO DI DIFENSORE D'UFFICIO, NOMINATO DAL TRIBUNALE, PER UN ALTRO PROCEDIMENTO PENALE A MIO CARICO.
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ANCHE QUESTO PER UN'INIZIATIVA DI PROTESTA PER IL DIRITTO ALLA CASA.
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L'AVVOCATO IN QUESTIONE RECLAMA IL PAGAMENTO DI 711 EURO.
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grazie a Sergio


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lunedì, ottobre 6

Proposta

-Richiesta di avviso orale
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Grande Sergio. Ricevo e volentieri diffondo la sua proposta. Eccola:
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In merito alla vicenda che coinvolge Pietro Milazzo, documentata in tempo reale sul sito
http://www.kom-pa.net/ e rimbalzata su vari media esterni e su internet,
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vorrei fare una proposta di azione, con alcune caratteristiche di un'azione nonviolenta:
- preannunciata all'interlocutore/avversario
- resa pubblica
- con un coinvolgimento diretto e personale.
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Propongo, a chiunque voglia farlo, di scrivere in prima persona, e pubblicamente, una lettera al questore di Palermo, per dichiarargli di auspicare, e di considerare onorevole, la ricezione di un "avviso orale" analogo a quello ricevuto da Pietro Milazzo, con due possibili tipi di motivazione:
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- partecipazione attiva, circostanziata, alle azioni politiche di base della società civile palermitana, a favore dei più deboli e trascurati;
- in alternativa, per i simpatizzanti e per chi non vive a Palermo, condivisione e complicità morale con dette azioni compiute da altri.
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L'onore è presto spiegato: chi ha compiuto e compie queste azioni civili in difesa dei diritti più elementari, si onora di compierle; dunque, un avviso del questore che attesti questo tipo di azioni è un riconoscimento ufficiale dell'incisività concreta di queste azioni.
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Un'azione come questa, convenientemente moltiplicata e pubblicizzata, avrebbe secondo me due pregi:
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- sarebbe assertiva: non è una protesta contro il potente di turno, con un tono psicologico inevitabilmente subalterno ("tu sei il potente, e a me non resta che protestare, mendicare riunioni per chiederti spiegazioni, riunioni dove tu ci continui a maltrattare non presentandoti o dicendo cose mendaci o inutili etc"); al contrario, è una manifestazione del potere personale, della forza della coerenza ("tu mi diffidi, e io ti ringrazio, perché con questa diffida mi confermi, mi valorizzi"). Il coinvolgimento personale, l'autodenuncia in questo caso, è un'azione di autentica forza, di forza morale senza violenza.
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- sposterebbe l'attenzione mediatica dalla personalizzazione del "caso Milazzo", poco salutare per Pietro, e inoltre destinata a vita breve come notizia, verso la questione di fondo collettiva: la rapina progressiva di democrazia a livello istituzionale, e il riappropriarsi di democrazia da parte di chi si attiva per la politica dal basso, agendo fermamente e senza violenza.
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Propongo di fare arrivare sul tavolo del questore di Palermo una valanga di lettere aperte personali, e che lui sappia che queste lettere aperte viaggiano sui circuiti mediatici antichi e moderni, chiedendo collaborazione a chi si occupa di diffusione e informazione, a cominciare dai siti amici che già si occupano della vicenda, ma non solo.
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Propongo di svolgere questa operazione con un respiro almeno nazionale, come premessa alla costituzione di una rete italiana per la difesa della democrazia elementare, dove ci si scambi solidarietà e idee creative, di azioni semplici ed efficaci, di resistenza nonviolenta contro i divieti di "bivacchi", di "assembramenti", di esposizione di bandiere, eccetera.
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Si possono anche pensare manifestazioni pubbliche di contorno: per esempio una festa con i senza casa, con la collaborazione di gruppi artistici, con modalità invitanti per la cittadinanza e i turisti, durante la quale chi vuole può dichiarare pubblicamente "ho scritto, o scriverò".
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Di fronte a questo reiterato attentato globale alla democrazia di base, personalmente credo che la protesta pacifica serva a poco - in quanto protesta, per quanto detto prima sul tono inevitabilmente succube; e che altrettanto a poco servano le manifestazioni violente, che inaspriscono gli avversari, fanno crescere l'escalation, e fanno ballare di gioia i giornalisti disattenti e/o complici del regime. Credo invece che un sistema concertato di azioni collettive che abbiano le caratteristiche dette sopra, e altre prerogative delle azioni nonviolente, potrebbe costituire una fra le vie d'uscita da questo dilemma frustrante fra pacifiche proteste e manifestazioni violente.
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Chiedo a chi condivide questa idea, di commentarla, migliorarla, di scrivere la propria lettera, e di attivarsi per la diffusione: io ho un mio circuito/indirizzario nazionale, si può chiedere agli amici di Kom-pa (v. sopra) se vogliono fare da centro di raccolta, e a chiunque altro.
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Grazie, attendo riscontri
Sergio

giovedì, dicembre 6

'UN SI PO' CAMPARI CCHIU'

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LOTTA PER LA CASA

MANIFESTAZIONE A PALERMO
in corteo da
VIA ALLORO 77 (PALAZZO LA ROSA)
VENERDI' 7 DICEMBRE 2007, ALLE 16
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'UN SI PO' CAMPARI CCHIU'
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Con queste parole ripetute incessantemente, nel lontano/vicino 1974 migliaia di persone sfilavano un giorno a Palermo, durante un'ennesima stagione di lotta per l'emergenza casa.
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Oggi come allora, centinaia di famiglie sono costrette a vivere in condizioni inaccettabili:
in case precarie e instabili, stretti a casa di amici e parenti, nelle locande, nelle roulottes, nei containers, in macchina.
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La qualità della vita di queste persone e' intollerabilmente bassa.
E spesso al danno e al rischio (sapete dei crolli) si aggiunge la beffa:
la disgregazione di alcune famiglie, perche' i bambini gli vengono tolti, e affidati a strutture pubbliche, peraltro con una spesa superiore a quella che basterebbe per procurare un alloggio.
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Da sei anni si e' aperta una nuova stagione di lotta, ad opera del Comitato "12 luglio", composto da alcune decine di famiglie, accompagnate da varie persone che non vivono direttamente il problema, e da alcune associazioni della società civile, e da chiunque voglia parteciparvi.
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Tre caratteristiche di questa azione continuata:
- lo stile della lotta, duro e pervicace, ma sempre civile e composto; chi ha assistito al lungo presidio in Cattedrale, o a quello nel palazzo delle Aquile, o nel palazzo La Rosa, sa di che cosa si parla qui
- la scuola politica di crescita civile che ci si scambia vicendevolmente, partecipando alle attivita' del comitato
- l'aspetto scientifico/propositivo, cioe' la ricerca continua di soluzioni fattibili al problema casa, che vengono poi proposte/offerte all'amministrazione comunale, la quale spesso invece alza gli occhi al cielo, "non sapendo" che pesci prendere.
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Praticando questo stile, il Comitato di lotta per la casa riesce a individuare in modo rigoroso una serie di possibilita' realistiche, attivabili in modo efficiente e veloce (in attesa della costruzione di altri alloggi popolari), come:
- l'inventario degli immobili di proprieta' del Comune di Palermo, adatti all'abitazione, e destinabili a questo uso
- la formula dell'"auto-recupero", un'idea mutuata dall'auto-costruzione, che ottimizza i passaggi burocratici e migliora sensibilmente l'aspetto economico e temporale della questione
- il possibile utilizzo prolungato degli immobili confiscati alla mafia, per risolvere provvisoriamente le situazioni di maggiore emergenza.
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Sulla carta, tutte queste proposte vengono recepite dall'amministrazione.
Un'amministrazione in tutt'altre faccende affaccendata, che tratta con inammissibile supponenza la povera gente e i suoi bisogni primari.
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Invece di farsene carico, come dovrebbe, cioe' come IL PIU' IMPORTANTE E URGENTE PROBLEMA SOCIALE।
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Invece dicono "si' si'", e poi di fatto le situazioni condotte a buon fine, gli alloggi assegnati, sono un rubinetto che gocciola laddove ci vorrebbe un "fruciuni" d'acqua:
troppe lungaggini, troppi passi del gambero, troppi sospetti scaricabarile, troppi sprechi di risorse pubbliche, troppe assenze.
Troppe prese in giro.
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Un esempio fra i piu' soft: il Comune di Palermo dice "si' si'" ai senza casa, e proprio in questi giorni offre all'Universita' uno stabile in corso Scina', per destinarlo a pensionato universitario.
Invece che cosa "offre" attualmente ai suoi CITTADINI che non hanno un alloggio? Di stare dentro i CONTAINER.
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CI PROVINO LORO, A STARE UNA NOTTE E UN GIORNO, IN UN CONTAINER, CON BAMBINI E NONNI.
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Sono PROPOSTE INDECENTI, accompagnate spesso da attacchi volgari alla moralita' di questa gente, trattati spesso come fossero criminali o peggio.
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Non ci sono ragioni plausibili per non recepire e attuare con la DOVUTA urgenza le proposte razionali e realistiche del comitato.
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Tutto questo temporeggiare, rimandare, negare, svilire, non e' tollerabile.
QUI SI PARLA DI EMERGENZA SOCIALE.
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Una "citta' per la pace", una civitas, se vuole definirsi tale,
DEVE farsi carico, tutta intera, di questi gravissimi problemi.
La pace si costruisce prima di tutto provvedendo ai bisogni fondamentali.
Non possiamo definirci civili, come collettivita',
se non collaboriamo per trovare una sistemazione DIGNITOSA per TUTTI i suoi abitanti.
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ADDIOPIZZO scriveva in città, ai suoi albori:
"un popolo che paga il pizzo e' un popolo senza dignita'".
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La mafia si combatte, oltre che scoperchiando i malaffari, producendo dignita' individuale e collettiva. Dunque io credo che si possa dire anche:
"una citta' che non permette a tutti i bambini di dormire in un letto caldo e con i propri cari, e' una citta' senza dignita'".
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Anche la lotta per la casa e' genuina lotta antimafia.
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La scommessa per la dignita' riguarda la cittadinanza di Palermo. Tutti noi.
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Percio' vi chiediamo di venire a vedere, di avvicinarvi.
Di portare la vostra solidarieta', di condividere lo stile pacifico ma fermo.
Di dare un contributo di incoraggiamento, di idee, di fantasia creativa.
Di unire la vostra voce a quella dei diseredati di questa citta'.
Di collaborare a far si' che Palermo sia una CIVITAS, una vera societa' civile.
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Un mio amico diceva e scriveva anni fa, durante un'altra ennesima stagione di lotta:
LA CASA E' COME IL PANE.
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Vi aspettiamo.

mercoledì, ottobre 31

GIOVEDI’ 1 NOVEMBRE h. 16:30

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GIOVEDI
1 NOVEMBRE
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PIAZZA PRETORIA - h. 16:30
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MANIFESTAZIONE CITTADINA PER I DIRITTI SOCIALI

lunedì, settembre 3

Lunedì 3 settembre 2007, alle 16.30

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Lunedì 3 settembre, alle 16,30
presso il centro sociale "Exkarcere"
in via Mongitore a Palermo
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ASSEMBLEA CITTADINA
SULLA LOTTA PER LA CASA A PALERMO
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una lotta condotta sempre con metodi civili e pacifici
una lotta che produce proposte concrete e realistiche
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- per fare il punto della situazione dopo le recenti vicende
- per rendere partecipe la cittadinanza di questo problema scandaloso
- per consultarsi insieme su possibili soluzioni, che pongano al primo posto la necessità di un bene primario

lunedì, marzo 12

Lunedì 12 marzo alle 17,00

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L'8 marzo scorso, il Comitato di lotta per la casa "12 luglio" ha occupato l'edificio situato all'angolo tra via Alcide De Gasperi e via Ausonia, ex edificio delle Poste.
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L'edificio era stato acquistato a dicembre 2006 dal Comune di Palermo, al prezzo di circa 20.000.000, per destinarlo a uffici.
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Nel frattempo, la stessa Amministrazione continua a tergiversare su una delle più gravi emergenze sociali della città: quella abitativa.
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Il Comitato di lotta per la casa rivendica una risposta urgente dal Comune per le 50 famiglie che si trovano in grande difficoltà abitative.
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Alcune famiglie sono state già sfrattate per morosità, mentre altre lo saranno a breve.
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Lunedì 12 marzo alle 17,00
e' indetta una
assemblea cittadina
nell'edificio occupato.
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Intanto, il sindaco di Palermo ha chiesto alla questura l'immediato sgombero dell'edificio.